Mario Lunetta
Palus
In memoriam di Edoardo Sanguineti
morto da poche ore
in questo tetro buio italiano / in questa livida tenebra
impastata & impestata di incoscienza / indifferenza /
matta bestialità / propensione invincibile alla
sopraffazione
& all’oblio / s’è spenta tre ore fa una delle residue
luci
della consapevolezza & della memoria da alimentare
senza tregua / fiamma del pensiero poetocritico verticale
erta guizzante sulla Palus
Putredinis / luce ligure planetaria /
& per me che ora scrivo più morto di uno scriba egizio /
è come avere perso / un consanguineo amatissimo / un fratello
di poco maggiore anagraficamente / di infiniti anni luce
più avanti / in quello sconfinamento di ferro & d’aria /
che chiamano
poesia / & ora sbatte la coda come un pesce senza più
ossigeno /
vedo turisti giapponesi ignari indifferenti / giustamente
ignari giustamente indifferenti a questa grande morte /
un’insegna
vistosa / TENDE SEDIE SDRAIO DONDOLI AMACHE / sembra
un tuo verso Sanguineti / una mossa pagliaccia da fine
dicitore
folenghiano & brechtiano / & ti dico forte / con la
mia voce
annerita / addio Edoardo chierico rosso / la morte stavolta
ha barato proprio di brutto / è stata una vigliaccata / un
sopruso
fascista / ma tu ridi ancora la tua risata senza denti / ti
dondoli
su un’amaca che non si vede / in questo tetro buio italiano
/
questa livida tenebra impastata & impestata di ridicolo
orrore
19 maggio 2010
(da Identificazione biometrica, Poesie scritte in sogno – Robin edizioni, Roma 2011)