martedì 24 maggio 2016

Mario Lunetta, Palus, im memoriam


Mario Lunetta

Palus

In memoriam di Edoardo Sanguineti
morto da poche ore

in questo tetro buio italiano / in questa livida tenebra
impastata & impestata di incoscienza / indifferenza /
matta bestialità / propensione invincibile alla sopraffazione
& all’oblio / s’è spenta tre ore fa una delle residue luci

della consapevolezza & della memoria da alimentare
senza tregua / fiamma del pensiero poetocritico verticale
erta guizzante sulla Palus  Putredinis / luce ligure planetaria /
& per me che ora scrivo più morto di uno scriba egizio /

è come avere perso / un consanguineo amatissimo /  un fratello
di poco maggiore anagraficamente / di infiniti anni luce
più avanti / in quello sconfinamento di ferro & d’aria / che chiamano
poesia / & ora sbatte la coda come un pesce senza più ossigeno /

vedo turisti giapponesi ignari indifferenti / giustamente
ignari giustamente indifferenti a questa grande morte / un’insegna
vistosa / TENDE SEDIE SDRAIO DONDOLI AMACHE / sembra
un tuo verso Sanguineti / una mossa pagliaccia da fine dicitore

folenghiano & brechtiano / & ti dico forte / con la mia voce
annerita / addio Edoardo chierico rosso / la morte stavolta
ha barato proprio di brutto / è stata una vigliaccata / un sopruso
fascista / ma tu ridi ancora la tua risata senza denti / ti dondoli

su un’amaca che non si vede / in questo tetro buio italiano /
questa livida tenebra impastata & impestata di ridicolo orrore

19 maggio 2010


(da Identificazione biometrica, Poesie scritte in sogno – Robin edizioni, Roma 2011)