giovedì 12 maggio 2016

Una poesia consegnata da Sanguineti a Bianca Menna perché la leggesse al Bunker poetico della Biennale di Venezia del 2001.

setTe  porTe

dieTro la prima porta è la vagina:
chi qui ci nasce, di qui sempre ci esce:
umida e oscura, è come la cantina:

dieTro la porta seconda sta il pesce,
che muove a nuoto, e brilla, in fondo in fondo:
se si agita, si impenna, e salta, e cresce:

dieTro la terza porta ci sta il mondo:
è una palla di pelle di testicolo:
gira e rigira, è ruvido e rotondo:

dieTro la porta quarta è il lungo vicolo:
è un budelletto, confuso e magretto:
quando si trucca e strucca, è un po' ridicolo:

dieTro la quinta porta sta l'insetto:
ha piedi ventisette e tredici ali:
se lo gratti, ti azzanna per dispetto:

dieTro la porta sesta c'è i maiali,
con la palpebra in tasca, che ci trema:
sopra, a cavallo, vanno gli ufficiali:

dieTro la porta settima e suprema
ci sta il teschio, che fatto è di biscotto,
condito con cognac, capperi, crema:

noN c'è altra porta, né sopra né sotto:

                                                        Edoardo Sanguineti
giugno 2001

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